EFFETTI NUOVO CONTRATTO |
Con la busta paga del mese di giugno, finalmente sono stati erogati gli arretrati derivanti dal rinnovo del contratto relativo al triennio 2019-2021. Questo grazie al lavoro encomiabile dei colleghi del CNA che, nonostante i tempi strettissimi, sono riusciti in una vera e propria impresa. Nella busta paga del mese di
luglio verrà erogato l’”una tantum” prevista per compensare le penalizzazioni subite dal tardivo rinnovo.
Nonostante gli incrementi retributivi siano apparentemente consistenti, il momento storico ed economico vanifica il “successo” che in molti hanno rivendicato. Un successo che a noi non è mai parso tale, sia per i ritardi che per la mancata corresponsione degli interi arretrati, come dimostra l’erogazione dell’”Una tantum”, una misura a cui si ricorre, troppo spesso, per sanare e tacitare situazioni di difficile gestione.
Ma il nuovo contratto presenta anche variazioni di natura normativa che, per quanto ancora non al passo con le forze di polizia ad ordinamento civile, segnano importanti progressi per quanto riguarda i diritti dei Lavoratori militari che dovranno essere implementati al più presto.
Ci batteremo per rivendicare e regolamentare, soprattutto per ciò che riguarda la tutela della famiglia, istituti contrattuali che i Forestali hanno già avuto modo di conoscere ed apprezzare e che invece nella compagine militare sono stati finora solo “gentili concessioni” spesso dal sapore clientelare.
Con il riconoscimento dei Sindacati i futuri rinnovi dovranno finalmente essere effettivamente contrattati e non più concertati, e finalmente si evidenzieranno le capacità di chi rappresenta il personale.
REFERENDUM |
Il recente referendum ha causato qualche problema di natura organizzativa. Nonostante infatti i Forestali vengano sistematicamente esclusi da ogni tipo di servizio, per questa tornata elettorale sono stati invece ampiamente impiegati, a discapito, in alcune realtà, dell’effettivo presidio sul territorio.
Prevedendo questo, avevamo formalmente richiesto che venissero impiegati solo i volontari e, in assenza di tali figure, cercare soluzioni alternative, che svincolino i Forestali da questo servizio come dagli altri. Fare i tappabuchi quando i servizi non sono “appetibili” è l’ennesima dimostrazione del continuo svilimento del quale è vittima la specialità forestale ed i suoi militari.
Nell’occasione qualcuno ha attribuito ad ASSOMIL la responsabilità dell’impiego ai seggi dei militari provenienti dai Ruoli Tecnici dell’ex CFS. Nel ricordare che l’italiano è una bella lingua ma bisogna saperla leggere e capire, ribadiamo che non ci siamo mai espressi in tal senso ma, al contrario, ci siamo preoccupati di offrire le giuste garanzie ad ogni collega, specialmente sotto il profilo delle responsabilità.
Proprio per questo ed ancor di più alla luce del recente e forse frettoloso parere espresso dal Capo di Stato Maggiore del CUFA in merito alla possibilità di impiegare gli ex Ruoli Tecnici ai seggi, ribadiamo che i servizi devono essere svolti solo a fronte di adeguata preparazione.
Non è possibile ritenere “impreparati” alcuni colleghi per svolgere servizio presso strutture operative senza aver prima superato adeguato corso di formazione e invece mandarli allo sbaraglio in delicati servizi di ordine pubblico.
CORSO VICE BRIGADIERE |
E’ iniziata la prima sessione del corso per 1550 Vice Brigadieri vincitori di concorso a titoli.
Questo concorso si è contraddistinto per le tantissime rinunce dei Forestali a causa dell’indisponibilità delle posizioni di impiego gradite, ovvero l’impossibilità di essere assegnati in sedi che sono a pieno organico nel ruolo o nel complessivo. Per lo stesso motivo tantissimi militari non hanno nemmeno partecipato al concorso, proprio per non rischiare assegnazioni troppo distanti dai propri affetti.
Vedremo che cosa accadrà in sede di assegnazione. Noi di ASSOMIL, comunque, temendo qualche colpo di coda, abbiamo dato mandato al nostro studio legale di assistere a titolo gratuito tutti coloro che potrebbero subire penalizzazioni dal mancato rispetto delle regole.
Quelle stesse regole che pare possano essere cambiate in corsa con estrema facilità, addirittura smentendo pareri, resi su esplicita richiesta, dell’Ufficio Legislazione.
FORMAZIONE SUL “SINDACALISMO MILITARE” |
Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha predisposto dei seminari, riservati agli ufficiali, in materia di “Sindacalismo Militare”.
La cosa ci sembra a dir poco “curiosa. Abbiamo qualche difficoltà a capire come si possano formare coloro che in un prossimo futuro dovranno confrontarsi con i Sindacati senza che ancora siano state definite appieno le regole del gioco. La sola legge sul sindacalismo militare, infatti, non basta ancora a regolamentare una materia completamente nuova per il mondo militare. Curioso è inoltre il fatto che il
corso potrebbe esser tenuto da docenti del tutto privi di esperienza in materia in quanto appartenenti anch’essi al Ruolo Ufficiali.
Nell’Arma dei Carabinieri solo i Forestali hanno esperienza sindacale e, peccando in presunzione, sono gli unici che potrebbero insegnare qualcosa in merito.
Ci auguriamo che questa novità della formazione sul sindacalismo sia un segnale di apertura verso l’inevitabile cambiamento sulla gestione del personale.