Ogni anno l’Arma dei Carabinieri bandisce concorsi interni per la progressione in carriera nel Ruolo ispettori e nel Ruolo sovrintendente.
Con l’assorbimento del CFS viene riservato un’aliquota “non inferiore al 4 per cento dei posti da mettere a concorso” ai militari della specialità FAA, a norma dell’art. 14 del D.Lgs. 177/2016.
All’interno della riserva del 4 per cento trovano capienza anche i militari provenienti dai Ruoli Tecnici del disciolto Corpo forestale dello Stato con aliquote fissate per legge.
Mentre la specialità viene rinverdita con nuove immissioni, sempre nel rispetto dei limiti minimi previsti dal citato D.Lgs. 177/2016, i militari provenienti dai Ruoli Tecnici del disciolto Corpo forestale rappresentano un Ruolo ad esaurimento che comunque conserva le aliquote garantite per i concorsi interni propedeutici alla progressione in carriera.
Tutto ciò comporta che i militari del Ruolo Tecnico possono accedere con estrema facilità ai Ruoli superiori in quanto si riduce progressivamente il numero dei partecipanti per gli stessi posti messi a concorso, tale da far verificare già all’attualità una disponibilità di posti pari ad oltre la metà del numero dei concorrenti.
Se da un lato la questione può sembrare vantaggiosa, la stessa deve essere analizzata in un quadro di insieme che comprenda tutti i provenienti dal Corpo forestale, ancorché non appartenenti allo specifico Ruolo Tecnico, in quanto tutti gravano sulla medesima pianta organica senza distinzioni di Ruolo e/o provenienza.
Avevamo già evidenziato come l’obbligo di impiego in sedi amministrative degli ex tecnici (ns. nota 021/09/03 del 10 settembre 2021) vada a creare sperequazioni in sede di assegnazione ma, come se non bastasse, ci troviamo di fronte a fortissime disparità in termini di possibilità di carriera.
L’attuale quadro normativo sembra non lasciare spazio per sanare le profonde diversità di trattamento fra colleghi, pur in invarianza di grado e retribuzione, favorendone pochi e danneggiandone molti, ma siamo convinti si possa lavorare per trovare soluzioni percorribili.
Possibili ipotesi da valutare potrebbero essere rappresentate da una rivisitazione delle piante organiche forestali che prevedano il “fuori sacco” di tutti gli appartenenti al Ruolo Tecnico o una pianta organica a parte (soluzione più ostica atteso la caratteristica “ad esaurimento” del Ruolo). In entrambi i casi prevedendo aliquote riservate per i concorsi interni che non siano comprese nel “famoso 4 per cento” (soluzione percorribilissima anche dal punto di vista normativo, atteso che la percentuale indicata è un valore minimo che può essere aumentato con incidenza risibilissima sui totali). Altresì potrebbero essere riviste le aliquote riservate ai Ruoli Tecnici per i concorsi interni con progressive e proporzionali riduzioni dei posti disponibili da mettere a concorso (soluzione che oramai appare tardiva). Come potrebbe essere garantito il rientro in sede a tutti i partecipanti, specialmente per il Ruolo Sovrintendente, a prescindere dal Ruolo di provenienza (come peraltro accade per gli ex Tecnici nonostante le piante organiche) in modo da tacitare ogni lamentela, del resto legittima e comprensibile.
Per quanto sopra si chiede di analizzare compiutamente la tematica per ridurre al minimo possibile le tanto evidenti quanto sinora sottaciute disparità, soprattutto in termini di impiego.
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