Assomil informa
STANZIAMENTI STRAORDINARI CUFA

Con il D.L. 120/2021 (Disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile) sono stati stanziati ben 40 milioni di euro per la lotta agli incendi boschivi, di cui 4,6 riservati al CUFA.
Nell’evidenziare che i fantomatici risparmi previsti dall’applicazione della riforma Madia derivanti dall’assorbimento del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri che, del resto, già non hanno trovato evidenza nel rapporto della Corte dei Conti (La Corte ha calcolato la loro effettiva consistenza in 31 milioni in luogo degli almeno 100 previsti), si sottolinea che l’emissione del D.L. 120/2021 sancisce in maniera definitiva il fallimento di tale riforma. Dover impartire disposizioni e dover trovare risorse aggiuntive e straordinarie per contrastare un fenomeno che fino al 31/12/2016 era egregiamente gestito dal Corpo forestale, dai suoi uomini a terra e dalla sua flotta aerea, conferma che, anziché di risparmi, si dovrebbe aver il coraggio di parlare di incremento di spesa a carico del contribuente con, tra l’altro, risultati miserrimi se confrontati al passato.
Ci auguriamo che i fondi destinati al CUFA siano gestiti in maniera funzionale, magari cogliendo l’occasione per rinnovare il vetusto parco auto delle Stazioni forestali, come abbiamo già suggerito (sul sito la nota) e non vengano invece usati per l’acquisto di apparati avveniristici che, per quanto moderni, potrebbero rivelarsi scarsamente efficaci.

ADEGUAMENTO EMOLUMENTI ACCESSORI

Contrariamente a come si era abituati nel Corpo forestale dello Stato, nell’Arma dei Carabinieri molte spettanze devono essere formalmente richieste dai diretti interessati, nonostante siano frutto di automatismi sanciti da norme in vigore. Per quanto possa sembrare strano deve essere fatta esplicita istanza per l’assegno di funzione, addirittura per il collocamento a riposo per sopraggiunti limiti di età ecc. ecc.
L’interessato deve attivarsi in prima persona anche per ricevere gli arretrati derivanti dall’adeguamento degli straordinari in seguito a progressione di carriera che, a causa dei ritardi burocratici tipici dell’Arma dei Carabinieri, possono consistere anche in cifre importanti. Un esempio concreto è rappresentato dal caso degli appuntati forestali arruolati nel 2000 che hanno raggiunto la qualifica speciale a far data dal 01.01.2020: il relativo adeguamento del trattamento stipendiale decorre invece dalla notifica del Decreto avvenuta solo qualche giorno fa, pertanto per circa venti mesi sono stati liquidati loro straordinari con importi più bassi del dovuto e la cui differenza deve essere ora formalmente richiesta dai diretti interessati.
Si ricorda che qualsiasi credito può essere rivendicato per un massimo di cinque anni prima che vada prescritto. La segreteria ASSO.MIL. resta a disposizione per ogni informazioni utile.

ACCORPAMENTO GRUPPI

La tanto temuta (terza?) manovra ordinativa sull’assetto del CUFA pare essere ripartita a spron battuto. Già nella Grande Unità sono state fatte alcune modifiche che hanno destato non poche perplessità subito evidenziate al Comando Generale (sul sito la nota), in special modo per quel che riguarda il mancato ripristino dell’Infermeria Presidiaria.
Ma la questione è purtroppo più ampia e coinvolge le strutture sul territorio, prevedendo la riduzione del numero dei Gruppi Carabinieri Forestali mediante accorpamento fra loro.
Pur non entrando nel merito di scelte che in alcuni casi appaiono discutibili, ci preoccupiamo delle sorti dei colleghi che sono in servizio presso gli Uffici destinati alla chiusura.
Per questi motivi abbiamo scritto al Comando Generale (sul sito la nota) affinché vengano date le opportune garanzie a militari, colleghi, amici ma prima di tutto persone, che potrebbero vedere stravolgere la propria vita familiare ancora una volta a meno di cinque anni dagli ultimi cambiamenti subiti.

ACCESSO LUOGO DI LAVORO

Le recenti disposizioni emanate dal Governo in merito all’accesso ai luoghi di lavoro consentito solo ai possessori di green pass, sono destinate a creare complicazioni logistiche non indifferenti. Al di là delle strumentalizzazioni che potranno esserne fatte, sia in un senso che nell’altro, le contraddizioni in termini organizzativi sono evidenti e destinate a incrementare la divisione sociale che serpeggia già da tempo.
Per questi motivi abbiamo interessato il Comando Generale (sul sito la nota) affinché possano essere studiate soluzioni che vadano a tutelare i diritti costituzionalmente sanciti (lavoro, salute, giusta retribuzione) di tutti e ci rendiamo disponibili sin da subito ad un confronto costruttivo.
E’ chiaro che i vincoli imposti dal Governo sono fortemente restrittivi, ma confidiamo in una sensibilità volta a trattare tutti i militari alla stessa stregua, senza alimentare alcun retro pensiero.

CONCORSI INTERNI

I concorsi annuali per la progressione di carriera hanno generato da sempre lamentele di ogni tipo che spesso nascono più da sfoghi personali dovuti alla frustrazione di non essere riusciti a superare le prove che non per questioni oggettive.
Purtroppo ci sono anche lamentele che hanno fondamenti tangibili, generate dalla “superficialità” nel trattare tematiche sconosciute sino al 01.01.2017 e che nessuno ha saputo, purtroppo, spiegare adeguatamente.
E’ il caso delle riserve di posti garantite ai Forestali e al relativo ex Ruolo Tecnico.
Per una serie di motivi ben noti ai Forestali, ci sono diversità fra questi Ruoli che generano forti malumori, oltre a problematiche oggettive in merito alle ripercussioni sulla mobilità di tutta la specialità.
Il Comando Generale è stato da noi informato (sul sito la nota) con dovizia di particolari e con suggerimenti che, se recepiti, oltre ad essere risolutori, non penalizzerebbero nessuno.
L’allineamento verso il basso non è certo la mission di ASSO.MIL. che, anzi, cerca sempre di elevare i diritti e le condizioni lavorative di tutti, anche prendendo spunto da situazioni ottimali a beneficio di pochi con l’obiettivo di estenderle ad ogni dipendente.
Concetti che già nel 2017 avrebbero potuto dare il via ad un percorso di miglioramento per tutti i militari dell’Arma se solo la tanto decantata Rappresentanza Militare e i relativi soggetti di cui è composta e che oggi si riciclano in Sindacati (probabilmente gialli) avessero colto l’occasione per capire quanto avanti fossimo nel Corpo forestale dello Stato, invece di costringerci ora ad un omogeneo appiattimento verso condizioni lavorative peggiori.