Nella giornata di ieri 19 maggio è stata diramata una nota informativa del Comando Generale in cui viene comunicata la “trasmissione al Ministero della Difesa di una bozza del decreto per la corresponsione dei compensi del FESI 2021, predisposta secondo i criteri condivisi con il Co.Ce.R.”.
Nel prendere atto che le APCSM sono state escluse dal tavolo negoziale sulla materia, rammarica constatare come non sia stata diffusa la bozza in questione che, peraltro, pare confermare importi e criteri dello scorso anno, fatto salvo tre fattispecie, ignorando le criticità indicate nel corso degli ultimi anni.
Assumere decisioni senza il coinvolgimento dei sindacati e, da quanto ci risulta, nemmeno dei vari livelli della Rappresentanza Militare comporta un’attenzione miserrima per i forestali generando quelle sperequazioni che certo non contribuiscono a ridurre il già alto livello di malessere vissuto.
In attesa di leggere il documento finale non possiamo esimerci dall’evidenziare come la specialità forestale pare sempre essere oggetto di discrimine: i comandanti di stazione della specialità, dopo cinque anni di ripetute segnalazioni, non vengano ancora considerati al pari dei colleghi della territoriale e gli operatori meteomont verranno ristorati dal FESI in base al numero dei servizi pur subendo onerosi vincoli in virtù del possesso della specializzazione.
Fortunatamente sarà l’ultimo anno in cui le decisioni sul FESI verranno prese ascoltando il solo Co.Ce.R., Organismo lontanissimo dalle problematiche Forestali nonostante si erga a rappresentante di tutti i Carabinieri e nonostante uno dei suoi delegati provenga proprio dall’ex CFS.
Nel rivendicare una maggiore considerazione per gli appartenenti alla specialità forestale, si invita a porre in essere i necessari correttivi sulla bozza di ripartizione del FESI 2021 prima che la stessa diventi definitiva con la sottoscrizione del Ministro della Difesa, in modo da abbattere ogni forma di sperequazione fra i forestali e i tutti gli altri Carabinieri.
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