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FESTA MESTA

Domani 15 ottobre, presso la Scuola di Cittaducale a Rieti, l’Arma dei Carabinieri ha organizzato una cerimonia, presenziata dal Comandante Generale, per celebrare i 200 anni dell’istituzione del Corpo forestale dello Stato nonostante di fatto non esista più.
Vogliamo rivolgere i nostri migliori auguri a tutti gli ex Forestali d’Italia, per una giornata che, senza troppi giri di parole, in molti suscita da un lato un sentimento di orgoglio e appartenenza, dall’altro un po’ di malinconia.
La ricorrenza è anche un’occasione per fare il punto sugli effetti della riforma Madia, dalla quale è scaturito l’accorpamento tra l’Arma dei Carabinieri ed il Corpo forestale dello Stato.
“…. L’accorpamento del Corpo forestale dello Stato con l’Arma non ha ancora dato quel risultato di rafforzamento della strategia investigativa che qualcuno sperava che vi fosse, anzi se si vanno a censire, sarebbe utile chiedere quante sono le notizie di reato che spontaneamente le stazioni dei carabinieri forestali oggi mandano in qualsiasi tema del reato ambientale e del delitto penale dell’ambiente, ma si teme che i numeri potrebbero provocare anche qualche imbarazzo, nella misura in cui quello che prima era un presidio, una sentinella costante quantomeno sui reati paesaggistici, oggi non svolge con la medesima costanza quel tipo di lavoro.
I Nuclei investigativi di polizia ambientale e forestale dell’ex Corpo forestale, ora nuclei investigativi presso i carabinieri forestali, di fatto hanno un numero di risorse così basse che pensare di rifare oggi quelle indagini sui traffici di rifiuti che avevamo cominciato a fare prima dell’accorpamento è pressoché impensabile …”.

Non sono parole nostre, ma è un estratto della Relazione finale sui delitti in materia ambientale approvata il 15 settembre 2022 dalla Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlate. Tant’è! E nonostante i messaggi propinati in quasi sei anni, il tempo sta emettendo sentenze che smentiscono in maniera impietosa chi ha mistificato e ancora mistifica la realtà, padroneggiando con maestria i canali di informazione.
Questo però non deve essere solo il momento della facile nostalgia. È nostro dovere infatti, quale associazione sindacale, prendere spunto dal passato per rivendicare i diritti dei militari, Lavoratori come tutti gli altri. L’esperienza di polizia ad ordinamento civile e la professionalità dei Forestali, che resta tutt’ora intatta, sono straordinari punti di forza per continuare a rivendicare quello che da anni chiediamo ai nostri Vertici: chiarezza e trasparenza nella procedure, meno potere discrezionale agli ufficiali, maggior attenzione alle esigenze familiari dei dipendenti, e, soprattutto, l’ascolto del malessere del personale.
Una maggiore attenzione e sensibilità verso i problemi dei colleghi, non solo creerebbe un clima lavorativo più sereno, e di conseguenza più efficiente, ma a volte, è il caso di dirlo senza indugi, potrebbe salvare la vita.