| BASTA! |
I nostri colleghi continuano a morire. Anzi, ad ammazzarsi, è questa la parola giusta, e le parole sono importanti.
Ieri un Forestale ha deciso di farla finita, in un modo che non può e non deve passare inosservato. Come ultimo atto della sua vita ha scelto di indossare l’uniforme del Corpo forestale dello Stato, quella che aveva scelto di servire ed onorare, si è recato sotto il monumento dei caduti forestali a Sabaudia e si è sparato.
Emanuele, con il suo drammatico gesto, ha mandato un messaggio. Messaggio che noi di Asso.Mil siamo pronti a cogliere, senza temere le accuse di strumentalizzazione, che senz’altro ci verranno mosse da chi, in questi anni, ha fatto finta di non vedere il disagio dei forestali, chi continua a voltarsi dall’altra parte, chi continua a trattarli come figli di un dio minore.
Che andassero a parlare ad altri degli inutili numeri verdi/centri di ascolto, istituiti a titolo simbolico, per mantenere le mani pulite e le coscienze sporche.
Queste morti gridano giustizia. Come è possibile che un collega arrivi a questi livelli di malessere senza che nessuno se ne accorga?
Sono anni che proviamo a rappresentare il forte disagio della truppa, in particolare quello degli ex Forestali che si sono ritrovati, loro malgrado, catapultati in un contesto di disciplina militare. Sono anni che chiediamo che si faccia qualcosa di serio per affrontare il problema dei suicidi, qualsiasi cosa, sia essa una struttura ad-hoc, sia essa un rafforzamento delle infermerie presidiarie, sia essa anche solo una maggiore capacità di ascolto da parte degli ufficiali.
Parole al vento.
Noi non faremo finta di niente, questa volta diciamo basta, il suicidio di un uomo di 45 anni non potrà essere ancora giustificato con le solite motivazioni di comodo.
Faremo sentire la nostra voce a qualsiasi livello, all’interno ed all’esterno della nostra amministrazione.
Non permetteremo che questo suicidio diventi un numero, una statistica, l‘ennesima storia di un collega che non ce l’ha fatta.
Emanuele il 9 ottobre 2023 si è ucciso. Aveva un nome, era una persona.
