Complimenti a tutti! |
Abbiamo sempre sostenuto che dei Forestali fregasse poco o niente, specialmente a coloro che dovrebbero curarne gli interessi nella loro funzione sindacale oggi, di delegati della Rappresentanza Militare ieri.
Abbiamo evidenziato le penalizzazioni subite con l’annullamento delle conquiste dei precedenti istituti contrattuali, le differenziazioni nel trattamento economico accessorio (FESI), le sperequazioni derivanti da indennità contrattuali in cui venivano estromessi i Forestali (indennità di Comando), le esclusioni da ogni interpello, e tanto altro ancora.
Tutte penalizzazioni avallate, sostenute e chissà, magari anche proposte, dai delegati Co.Ce.R., tanti dei quali oggi si sono riciclati come segretari generali di “Sindacati” militari, alcuni chiamati a discutere il rinnovo contrattuale relativo al triennio 2022/2024 in virtù della rappresentatività raggiunta (anche grazie al contributo di adesioni di tanti Forestali) dalla propria sigla.
Un rinnovo contrattuale che sin da subito abbiamo stigmatizzato per come è stato approcciato e condotto da chi rappresenta i Carabinieri per le evidenti lacune in esperienza, competenza e strategia.
Dopo la pressoché immediata, infelice e inopportuna separazione dei tavoli di trattativa, sono trascorsi mesi in cui la sola richiesta avanzata dai “Sindacati” dei Carabinieri è stata quella di un incremento delle risorse economiche. Si è giunti ora ad una nuova proposta più articolata: sei delle sette sigle rappresentative, continuando a chiedere l’improbabile, ovvero più soldi per aumentare alcune indennità accessorie, hanno messo in campo l’ipotesi (brillante) di abolire l’indennità di alta montagna per i carabinieri Forestali (indennità inserita in contratto) o, in subordine, estenderla a tutti i Carabinieri (proposta impossibile vista la carenza di fondi).
Un qualsiasi Sindacato che voglia definirsi tale non chiede mai di togliere nulla a nessuno, al contrario, dovrebbe tentare di ampliare il più possibile i beneficiari delle agevolazioni contrattuali.
Gli stessi soggetti (perché sempre gli stessi sono) non hanno battuto ciglio per l’esclusione dei Forestali dalle indennità di comando e tanto meno hanno fatto una proposta per riparare al torto subito o per recuperare fondi da tale emolumento accessorio, proponendone lo stralcio, al pari dell’alta montagna.
A rigor di logica in assenza di fondi disponibili si dovrebbe puntare ad ottenere agevolazioni contrattuali a costo zero come il miglioramento dell’orario di lavoro, maggiori tutele per la genitorialità, la revisione di alcuni istituti relativi ai casi di infermità e tanto altro (l’esperienza dei Sindacati delle Forze di Polizia insegna, bisognerebbe solo aver l’umiltà di voler imparare).
Potremmo dire “ve lo abbiamo detto” che vi stanno usando, sfruttando, prendendo in giro.
Ci limitiamo a fare i complimenti, perché sono in tanti a meritarseli.
COMPLIMENTI ai sindacalisti che sottoscrivono proposte penalizzanti (solo per alcuni), in una corsa al livellamento verso il basso iniziata il 1° gennaio 2017.
COMPLIMENTI ai Forestali che sostengono e danno forza a sigle che non si sono mai preoccupate di fare gli interessi della specialità, ma che probabilmente offrono altre “garanzie” , magari personali, in cambio di una tessera.
COMPLIMENTI ai Forestali che per una carica sindacale altisonante da scambiare con visibilità, permessi o chissà che altro, hanno permesso che le proprie sigle avanzassero proposte del genere, forse confidando che nessuno se ne accorgesse.
COMPLIMENTI ai Forestali che non si iscrivono a nessuna sigla, ma poi si lamentano di ogni cosa, e permettono a certi figuri di decidere al loro posto.
Ad oggi l’unica sigla che cura gli interessi dei Forestali è Asso.Mil e se volete provare a farvi sentire sapete cosa fare.