Come noto, l’alto livello professionale dei Carabinieri è mantenuto grazie ai corsi di aggiornamento periodicamente organizzati dall’Arma dei Carabinieri, corsi ai quali i militari sono chiamati a partecipare.
Fra le tipologie organizzative dei suddetti corsi una delle più frequenti comporta l’impiego dei militari per una settimana presso i Reparti d’istruzione.
Con una circolare risalente al 27 maggio 2021 detti corsi settimanali prevedono l’articolazione dell’orario di lavoro su cinque giorni con termine del corso nella giornata di venerdì, senza la possibilità di maturare prestazioni straordinarie.
Giova ricordare che l’orario di lavoro previsto per gli appartenenti al Comparto Sicurezza secondo le disposizioni contrattuali in essere da diversi decenni viene calcolato su base settimanale ed ammonta ad ore 36 (trentasei).
A seguito di dubbi interpretativi sono state emanate altre circolari sull’argomento che, anziché fare chiarezza, hanno alimentato confusione, addirittura contraddicendo le disposizioni precedenti e le norme contrattuali.
Infatti la recente circolare 70/45-4/2024 del 11 dicembre 2024 del Comando delle Scuole dell’Arma dei Carabinieri – SM- Ufficio Personale ha addirittura previsto che l’accesso alle prestazioni straordinarie potrà avvenire “…solo se eccedenti le 6 ore di servizio giornaliero.” nonostante il completamento dell’orario obbligatorio settimanale.
Oltre ad essere in presenza di disparità di trattamento fra personale che opera su cinque o sei giorni a settimana, le ultime circolari che fissano la linea interpretativa dall’Amministrazione contrastano con le previsioni contrattuali che fissano l’orario di lavoro ordinario in ore 36 settimanali, superate le quali si dovrebbe accedere alla prestazione straordinaria.
La problematica è stata rappresentata a più riprese, sia per le vie brevi che in maniera formale (in allegato le due note trasmesse da questa APCSM), senza avere adeguati riscontri.
Alla luce di quanto sopra si chiede un Vostro autorevole intervento per sanare la problematica che sembra non essere ossequiosa delle previsioni contrattuali.

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