(Infodifesa) – Erano stati sorpresi il 15 marzo, di pomeriggio, dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma sul Lungotevere Dante mentre stavano tentando di forzare la serratura di un furgone parcheggiato, un Fiat Qubo.
Alla vista dei Carabinieri, i due cileni tentarono la fuga, ma furono fermati pochi metri dopo ed arrestati.
Al loro legale riferirono che né stavano rubando la macchina, né avevano provato a fuggire. Come riporta Giulio De Santis per il Corriere della Sera “Il legale acquisisce le riprese, che mostrano come i cileni gli hanno detto la verità. Sono sul lungotevere Dante, ma alla Qubo non si avvicinano mai. E nemmeno fuggono. Il video è prodotto al giudice Foresta, che subito scarcera i cileni con queste motivazioni: «Inesistenti i gravi indizi di colpevolezza…, non risultano essere entrati in contatto con la macchina nell’orario indicato dalla pg operante». Come chiesto dal pm, i due cileni sono stati invece condannati a otto mesi per il possesso di oggetti idonei al furto.”
Il Tribunale – riporta il Corriere- ha anche stabilito la trasmissione degli atti al pm Antonino Di Maio affinché proceda nei confronti dei carabinieri che hanno effettuato l’arresto. È stato proprio il pm, durante la discussione in cui ha chiesto l’assoluzione dei cileni, a sollecitare la trasmissione degli atti. Nei confronti degli autori dell’arresto, la Procura si appresta a formulare le accuse di falso in atto pubblico e concussione.
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