La WATER-loo del CUFA - Rinnovo contrattuale - Ballottaggi e green pass - Convenzione assicurativa - Regole e controllori
Regolamentazione attività. L’attività sindacale in ambito militare, per quanto consentita a seguito della nota sentenza della Corte Costituzionale 120/2018, soggiace a specifica autorizzazione del Ministro della Difesa concessa a seguito di una dettagliata analisi dei relativi Statuti e […]
Il processo di riorganizzazione della specialità forestale, iniziato con l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato e mai fermatosi, pur con altalenante interesse, pare giunto ad un serio punto di svolta con la razionalizzazione delle strutture insistenti sul territorio. […]
Ogni anno l’Arma dei Carabinieri bandisce concorsi interni per la progressione in carriera nel Ruolo ispettori e nel Ruolo sovrintendente.Con l’assorbimento del CFS viene riservato un’aliquota “non inferiore al 4 per cento dei posti da mettere a concorso” […]
A far data dal prossimo 15 ottobre gli accessi ai luoghi di lavoro saranno consentiti ai soli possessori di green pass, come stabilito dai recenti provvedimenti normativi.Prescindendo da ogni giudizio di merito sulle scelte governative, siamo chiamati a […]
Disposizioni per il contrasto degli incendi boschivi e altre misure urgenti di protezione civile. – coinvolgimento CUFA
LA STRAGE NEL SILENZIO - SEDI DISAGIATE - ASSEGNAZIONI FINE CORSO - ACCESSO MENSE - TESSERE ATE - AGITAZIONE SINDACALE
Misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure” richiamate dallo stesso Ministero della Difesa.
I Carabinieri del Ruolo Forestale, già penalizzato da piante organiche che prevedono numeri talmente piccoli da non consentire un’adeguata mobilità e, di conseguenza, spazi di manovra ridottissimi in occasione delle assegnazioni, devono fare i conti anche con problematiche proprie della specialità a cui è riservato un numero di posti “non inferiore al 4 per cento dei posti da mettere a concorso” ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. 177/2016.
Un esempio è la realtà di Livigno, laddove i militari ivi impiegati, da quasi 14 (quattordici) anni, non hanno apparenti spiragli per poter rientrare nelle regioni di origine, anche in presenza di situazioni familiari di una certa gravità, come dimostrato dai reiterati dinieghi alle legittime istanze degli interessati