Da quando il CFS è stato assorbito nell’Arma dei Carabinieri, le discriminazioni subite dai Forestali in ordine alla partecipazione degli appelli banditi si sono susseguite senza sosta, prevedendo continuamente la classica dicitura “ad esclusione dei Ruoli Forestali” o similari, anche per casistiche per le quali resta difficile trovare qualsivoglia giustificazione se non la mera ghettizzazione fine a sé stessa.
Il culmine è stato toccato nella recente esclusione anche dalle prove selettive per aspiranti musicanti.
Per quanto ci è dato sapere, la conoscenza della musica e la padronanza nell’utilizzo di strumenti musicali derivano da passioni insite nei singoli che gli stessi coltivano nel proprio tempo libero, magari anche raggiungendo risultati eccelsi.
Escludere alla partecipazione alle prove selettive musicisti provetti, o musicanti che dir si voglia, solo per l’appartenenza al Ruolo Forestale, assume un aspetto censorio che si somma a quelli sinora adottati e ripetutamente segnalati.
Purtroppo dobbiamo constatare che l’Arma dei Carabinieri è avulsa dalla frase universalmente riconosciuta “la musica unisce i popoli”, confermando ancora una volta che l’assorbimento dei Forestali non si è mai perfezionato come si vorrebbe far credere.
Dopo aver riconosciuto specialità acquisite nel CFS solo a fronte di corsi di adeguamento (e nemmeno per tutti come possono testimoniare alcuni istruttori di tiro, cavalieri, soccorritori piste ecc.) non si sentiva certo il bisogno di ulteriori esclusioni, addirittura alle prove selettive, in una materia che non dovrebbe conoscere distinzioni di alcun tipo.
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