Come noto, esistono disposizioni specifiche in merito al rapporto mq/addetto tese a garantire spazi adeguatamente confortevoli per l’effettuazione delle prestazioni lavorative dei militari.
Anche la nota del 9 luglio 2020, protocollo 135/2-1-2020 del IV Reparto – SM- Ufficio Infrastrutture del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha fornito precisazioni dopo le eccezioni sollevate dal Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Nonostante quanto sopra si segnalano le evidenti anomalie presso la sede del CUFA sita in Roma via Carducci 5. La scelta, fatto salvo una situazione, di garantire stanze singole ad ogni ufficiale presente nella Grande Unità si ripercuote inevitabilmente sul personale degli altri ruoli che, in alcuni casi, si trova costretto in spazi fortemente minori rispetto alle previsioni normative. Desta perplessità rilevare che alcune delle stanze assegnate agli ufficiali hanno più connotazione di veri e propri monolocali ad uso abitativo che di uffici, anche in virtù dei comforts e dei particolari arredi di cui sono dotate.
Se addirittura si pensa che sono state assegnate grandi stanze singole anche ad ufficiali che risultano in sovrannumero o ad altre figure che certo non sono capi ufficio e che magari non sono nemmeno contemplate nella dotazione organica, si può avere la percezione dell’ennesima disparità di trattamento presente nella sede centrale della specialità forestale.
Sicuramente la pedissequa osservanza delle previsioni normative in materia risulta difficile se non impossibile, ma certo operare scelte tese sempre a favorire una categoria a discapito delle altre, con alcune situazioni estreme che forse definire imbarazzanti sarebbe eufemistico, non aiuta a creare il clima migliore nell’ambiente lavorativo.
Per quanto sopra si chiede un intervento teso a far rispettare le previsioni di legge in merito al rapporto mq/addetto in tutte le strutture Arma, con particolare attenzione al CUFA dove le discrasie sono talmente evidenti da far ritenere sconcertanti le scelte sinora operate dalla relativa linea di comando.
Si vuole evidenziare come gli spazi vitali di ogni singolo lavoratore rientrano fra le fattispecie utili a determinare il grado di quel benessere che, oramai troppo spesso, non sembra essere ricercato per tutti i ruoli alla stessa maniera.