Assomil informa
INCONTRO COMANDANTE GENERALE

Nella mattinata del 25 maggio, a due giorni dall’entrata della legge che disciplinerà le attività sindacali in ambito militare, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri ha incontrato per la prima volta i sindacati costituitisi dopo la storica sentenza della Corte Costituzionale n. 120/2018.
Purtroppo abbiamo riscontrato come la cultura sindacale non riesca ancora a fare breccia nella compagine militare (dare gli “attenti” a ospiti fuori dal servizio e anteporre il grado ai nomi dei segretari della varie associazioni intervenute ne è un esempio). Siamo anche rimasti di sasso quando qualche sindacalista, o presunto tale, ha affermato “candidamente” di non credere nel sindacato, ritenendo la Rappresentanza Militare un organismo più efficace.
Il Gen. C.A. Luzi ha riconosciuto ad ASSOMIL una unicità: quella di poter annoverare tra i propri quadri dirigenziali, militari che possono già vantare una notevole esperienza sindacale, derivante dalla precedente attività svolta nell’ ex Corpo forestale dello Stato, un’Amministrazione dove il sindacato era forte e radicato.
ASSOMIL si è resa disponibile ad una leale collaborazione volta a favorire un percorso di crescita collettivo che però non può prescindere dal rispetto delle regole, sinora violate proprio da alcuni dei nuovi sindacati militari, anche grazie all’inerzia dei vertici militari e dell’organo politico, che, nonostante diverse richieste provenienti da più parti, hanno glissato sull’opportunità di censurare certi comportamenti.
Il lavoro da fare è tantissimo: partire da un livello così basso (purtroppo) non può far altro che farci sperare in un futuro migliore.
Forti della nostra cultura sindacale, sentiamo il dovere di muovere una critica costruttiva al Gen. C.A. Luzi il quale ha affermato, nel corso dell’incontro, che i coceristi con la doppia veste di sindacalisti non abbiano mai abusato del doppio incarico. Non siamo d’accordo ed infatti abbiamo già inviato delle note ufficiali in merito al Ministro della Difesa e per conoscenza anche al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri. Deve essere alzato il livello di attenzione in presenza di “volponi” sempre pronti a rivendicare le proprie attività di delegato come successi sindacali. Evidentemente queste persone ritengono di essere più furbi degli altri, o, peggio, che gli altri siano più fessi di loro. Basta aprire internet per scoprire che alcune sigle non si sono fatte scrupoli a stipulare convenzioni di fatto con sindacati confederali, per non parlare di altre violazioni di quanto previsto dai decreti autorizzativi e delle disposizioni di SMD.
Il sindacato è trasparenza e legalità: i “furbi” faranno solo del male ai militari e all’amministrazione.

RINNOVO CONTRATTUALE

Nonostante le garanzie offerte da molti delegati della Rappresentanza Militare, nemmeno nella busta paga di maggio ci sono stati i tanto anelati arretrati derivanti dal rinnovo contrattuale. Sarà molto difficile che gli stessi vengano percepiti a giugno, visto che ancora non arriva la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo contratto. Rispetto a questo, dobbiamo segnalare che al contrario non si è fatta attendere la pubblicazione del provvedimento di adeguamento del trattamento economico del personale non contrattualizzato del comparto difesa, cioè degli ufficiali superiori e generali.
Una vergogna per tutte le istituzioni non aver ancora reso operativo il rinnovo del contratto di carabinieri, poliziotti e militari, relativo al triennio 2019/2021 e dunque già scaduto.
“La truppa si lamenta, aumentate la paga ai generali”. Così recitava un noto adagio. E così è.
Probabilmente la busta paga di luglio sarà molto corposa prevedendo gli arretrati contrattuali, il FESI 2021 (quasi impossibile l’erogazione a giugno), il bonus di 200 euro (per chi ne ha titolo) ed il rimborso IRPEF (per coloro che avranno presentato il 730 in tempo utile).

FESTE SENZA SINDACATI

Come ogni anno, il mese di giugno è contraddistinto da due date importanti per l’Arma dei Carabinieri: la festa della Repubblica e la Festa dell’Arma.
Purtroppo, nonostante la legge sui sindacati militari entri in vigore proprio oggi 27 maggio (una data storica), a queste importanti cerimonie non sono stati invitati i rappresentanti delle sigle, attenzione invece riservata alla Rappresentanza Militare.
Un inizio dei rapporti sindacali non proprio edificante, a maggior ragione se si considera che presenzieranno (a pieno titolo quindi) ad entrambe le cerimonie alcuni delegati che al contempo sono anche sindacalisti. Rimaniamo in attesa delle loro prossime “pubblicazioni”, vediamo se anche stavolta il loro ruolo di coceristi sarà usato strumentalmente come vetrina della loro (presunta) attività sindacale.
Siamo convinti che la sostanza valga più della forma ma a volte la forma è anche sostanza.

LA FORZA DELL’ESPERIENZA

Come detto già in passato, i nostri comunicati e le nostre vertenze sono stati spesso oggetto di “scimmiottamenti”, alcuni quasi dei copia/incolla, che denunciano fondamentalmente due cose: la validità del nostro lavoro e la carenza di idee da parte di altri.
Oggi constatiamo che anche il nostro modo di informare il personale tramite comunicati viene ripreso quasi totalmente in una sorta di “cinesata” che, se da una parte ci inorgoglisce, dall’altra sembra voler essere un espediente per confondere le idee al personale.
Ci auguriamo, per il futuro, di essere emulati anche per quanto riguarda il rispetto delle regole, visto che sinora l’attenzione in merito sembra molto scarsa, e confidiamo in un codice etico che sia alla base di ogni sindacato.