Arretramento o resa definitiva? |
Con il progetto di riordino dell’Organizzazione F.A.A. si sta procedendo all’accorpamento di ben 15 Gruppi forestali. Le doglianze formali, in cui è evidenziato, tra l’altro, un “furbo” raggiro delle regole, le abbiamo esplicitate formalmente, ma ci sarebbe ancora tanto da dire se si analizza a fondo questa scelta che ha il sapore di un arretramento o, addirittura, di prove generali per un disegno che prevedrebbe la graduale soppressione di ogni presidio forestale.
Non sfugge come i 15 gruppi interessati siano principalmente al nord, con addirittura quattro nella sola Emilia Romagna (prevedere l’accorpamento di Ferrara a Bologna la dice lunga sul come si siano operate le scelte) a confermare che la sola vera motivazione di un così drastico intervento sia l’incapacità di rimpinguare e rinverdire le dotazioni organiche dei Gruppi in sofferenza che, storicamente, si concentrano al settentrione. Una manovra che, oltre ad alimentare disparità fra Ruoli, creerà grossi problemi anche a chi ne verrà coinvolto implicitamente, ovvero i Gruppi che assorbiranno quelli soppressi, il cui personale vedrà aumentare il proprio carico di lavoro senza un adeguamento della relativa pianta organica, allo stato attuale già organizzata su numeri inadeguati.
In ambito militare, ogni presidio perso è un arretramento e spesso il preambolo della resa definitiva, che, in questo caso specifico, prefigurerebbe la totale cancellazione dei Gruppi forestali ed il loro successivo assorbimento nelle strutture della Territoriale. In tal senso non sono incoraggianti le voci che arrivano dalle scuole, dove gli allievi pare vengano scoraggiati da chi li addestra nella scelta della specialità forestale. Verificheremo ed interesseremo chi di dovere – la nota
Esclusione dei forestali dalle procedure amministrative |
Nonostante le ripetute lamentele in merito alla sistematica esclusione dei Forestali da ogni procedura Arma sia in merito alla crescita professionale che al trasferimento verso sedi più ambite, non sembrano esserci inversioni di tendenza.
L’unica “accortezza” riservata pare essere quella di affidare ufficialmente ai trafiletti inseriti nelle note le esclusioni dei Forestali: insomma, una presa in giro! Per questi motivi abbiamo fatto le nostre rimostranze al Comando Generale che, nonostante le belle parole, dimostra sempre più la lontananza dai Forestali e dai loro problemi e, al contrario, continua a colpirne la dignità – la nota
Figli di un Dio minore |
Non abbiamo fatto in tempo a evidenziare come non sia stato minimamente ricordato l’anniversario di fondazione del CFS, assorbito e diventato una specialità all’interno dell’Arma da 5 anni dopo 194 di storia “autonoma”, che siamo costretti a prendere atto come lo stesso trattamento non sia riservato a specialità ben “più giovani”, attesi i trent’anni di attività alle spalle.
I Carabinieri Forestali meritano le stesse attenzioni e la stessa dignità riservati a tutti gli altri colleghi.
Sta diventando mortificante per il personale, con alle spalle una storia che altri possono solo lontanamente immaginare, ascoltare apprezzamenti di rito da parte dei vertici solo in occasioni di servizi televisivi o spot propagandistici in cui spesso, tra l’altro, si mistifica la realtà dei fatti.
Alla luce di questo, che argomenti si possono obiettare a chi sostiene che i Forestali siano figli di un dio minore, scomodi per giunta, di cui si deve solo attendere l’estinzione fisiologica?
Uffici problematici |
Pare che il cambio di colore dell’uniforme indossata (invero prima non la mettevano proprio) abbia sortito effetti deleteri per qualche capo ufficio. Probabilmente non è chiaro che l’azione di comando non si esercita a suon di vessazioni sul personale o con atteggiamenti che sarebbero biasimevoli in ogni ambito, figurarsi in quello militare. Alcuni fatti già conclamati, immediatamente da noi segnalati, dovrebbero servire da campanello di allarme per risolvere anche altri problemi che, probabilmente per timore, non sono rappresentati con tempestività dai diretti interessati, rischiando così di degenerare in situazioni ancor più complicate. La Segreteria ASSO.MIL. è sempre disponibile ad ascoltare qualsiasi problematica, anche solo per un conforto, un consiglio o un semplice sfogo .
Nel frattempo continuiamo con la nostra mission, segnalando casi di “gestione discutibile”, alcuni dei quali perdurano da mesi, di cui pare nessuno voglia ancora farsi carico, nella speranza, forse, che si risolvano da soli. Speranza, ahinoi, vana.
Richiesta delega mobilità |
Definire ingessata la mobilità forestale non sembra essere adeguato: l’attributo più idoneo per caratterizzarla sarebbe cementificata. Le stringenti regole Arma, impossibili da applicare alla realtà forestale a causa dei diversi numeri e della differente organizzazione, prevedono una tempistica vergognosamente lunga e spesso portano a decisioni in antitesi rispetto alle indicazioni/pareri formulati dal CUFA, l’unico Comando che dovrebbe avere il quadro completo e chiaro della situazione forestale. Senza parlare poi del rischio di contenziosi derivanti da provvedimenti che rischiano di essere percepiti illegittimi (sia che lo siano sia che non lo siano) da chi ne è interessato.
Per questi motivi, fermamente convinti che un Generale di Corpo d’Armata abbia le competenze per farlo, abbiamo chiesto che venga affidata la delega sulla mobilità dei Forestali al Comandante del CUFA – la nota.
Sindacalismo scorretto |
Come già comunicato, abbiamo scritto al Ministro affinché controlli e vigili sul rispetto delle regole da parte di chi svolge attività sindacale. Questo perché è oramai assodato che non c’è la volontà da parte di tutti ad attenersi alle “regole di ingaggio”, cosa che vale soprattutto per chi, pontificando in ogni dove, fa della presunzione e arroganza la propria linea comportamentale.
Dispiace dover constatare che l’Arma, sempre in prima linea nel far rispettare le regole ai cittadini, non sia poi in grado di far altrettanto al proprio interno, consentendo comportamenti che denunciano una debolezza che non dovrebbe appartenere ad un’amministrazione che nell’immaginario collettivo rappresenta forza, correttezza e legalità.
Per ogni argomento, così come previsto, noi di ASSO.MIL. ci interfacciamo solo con l’Ufficio Relazioni Sindacali e Rappresentanza Militare, avvalendoci unicamente dei canali ufficiali (mail pec), anche quando potremmo agevolmente usare le vie brevi. Questo talvolta allontana le “simpatie” di coloro che non vogliono riconoscersi in note ufficiali che restino agli atti. Poco male.
Noi ci prendiamo sempre le nostre responsabilità, comincino a farlo tutti nelle relative competenze!
Proselitismo sindacale |
E’ sempre più evidente che le problematiche forestali non rientrano nelle priorità dei sindacati a trazione cocerista, basti vedere quanto NON hanno fatto sinora. Prova ne è, tra le varie cose, il totale silenzio sull’anniversario di fondazione del CFS.
Noi ce la mettiamo tutta, ma per avere sempre più voce in capitolo e far sì che la nostra esperienza sindacale dia i massimi frutti serve la forza derivante dal maggior sostegno possibile.
Aiutateci ad aiutarvi, solo così potremo raggiungere risultati importanti per migliorare la vita lavorativa di tutti, in un processo di modernizzazione che solo chi lo ha già vissuto in specifiche realtà può descriverne gli indiscutibili benefici.