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FIRMA DEL CONTRATTO… E I FORESTALI?

Come avevamo anticipato, il rinnovo del contratto è stato sottoscritto da tutte le APCSM dell’Arma dei carabinieri, nonostante le dichiarazioni contrastanti dei giorni precedenti.
Criticare l’accordo raggiunto per alcune scelte che potevano essere orientate in maniera diversa sarebbe sin troppo facile, pertanto ci limiteremo ad evidenziare altro.
Innanzi tutto fa sorridere (forse piangere) rilevare che in un documento congiunto di diverse sigle si mettano nero su bianco le criticità di quanto in realtà accettato, quasi a dire “abbiamo firmato consapevoli del rischio della fregatura, ma non vedevamo l’ora di fare qualche selfie!”.
Inoltre pare non ci siano capacità di comprensione della lingua italiana visto che tutti ritengono di poter rimandare alla (presunta) contrattazione del FESI quanto non previsto nel rinnovo contrattuale. Evidentemente non hanno capito che la contrattazione potrà, nel caso, essere solo una gentile concessione dell’amministrazione visto che è scritto a chiare lettere che sarà la stessa amministrazione a decidere come ripartire le risorse del FESI e le APCSM potranno esprimere pareri e proposte non vincolanti.
Già questo sarebbe sufficiente per capire il reale livello di competenza di chi dovrebbe decidere per tutti!
Ma ci preme entrare nello specifico di come, ancora una volta, i forestali siano stati maltrattati e offesi.
Dopo aver salvato l’indennità di alta montagna, strumentalizzata come atto provocatorio a detta delle sei sigle che ne avevano proposto l’abrogazione (ma si erano guardati bene di riservare lo stesso trattamento ad una delle tante altre indennità delle specialità arma), si è persa volutamente l’occasione per mettere a sistema l’indennità di comando delle strutture forestali che probabilmente continuano a pagare lo scotto di un cambio nomenclatura di cui solo noi avevamo denunciato i reali retroscena.
Stona sapere che al tavolo di contrattazione si siano seduti forestali che non hanno minimamente approcciato al problema.
Come stona sapere che una sigla sia riuscita a far riconoscere in contratto altre indennità destinate a poche centinaia di militari, facendo sedere al tavolo forestali che oltre a rivendicare distacchi e permessi a cui erano particolarmente interessati non hanno contribuito in alcun modo alla discussione.
Adesso dovremo confidare nella benevolenza dell’amministrazione per mettere qualche toppa con un FESI che i “competenti” vorrebbero usare come paracadute alle scelte infelici fatte.

CAMBIO AL VERTICE DEL CUFA

Nel suggestivo scenario della storica scuola forestale di Cittaducale, alla presenza del Sig. Ministro del MASAF e del Sig. Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, si è tenuta la cerimonia di avvicendamento fra il Gen. C.A. Andrea Rispoli e il Gen. C.A. Fabrizio Parrulli che assume il comando della Grande Unità, avvicendamento avvenuto a pochi giorni da quello del Capo di Stato Maggiore della specialità.
Una cerimonia che ancora una volta ha evidenziato quanto poco a cuore stia la specialità alle APCSM rappresentative vista la scarsa partecipazione dei segretari generali (uno solo) che hanno lasciato ad altri il rituale dei selfie da sfoggiare sui social, probabilmente per ostentare attenzioni solo virtuali.
Facciamo i migliori auguri al Gen. C.A. Parrulli ed al Gen D. Zuccher (nuovo CaSM) per il nuovo incarico, così come salutiamo con affetto il Gen. C.A. Rispoli che a differenza di altri ha saputo intavolare confronti costruttivi per il bene dei Forestali e del CUFA.A