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Rinnovo contrattuale

Lo scorso 24 aprile si sono ufficialmente aperti i lavori per il rinnovo contrattuale del Comparto Sicurezza e subito si è presentato il primo problema per le novizie associazioni sindacali militari. I sindacati delle forze di polizia ad ordinamento civile hanno chiesto di spostare la trattativa su tavoli separati, per evitare, sembra, che ci siano ritardi derivanti dalle rivendicazioni dei militari, soprattutto da parte dei sindacati dell’esercito.
Solo sprovveduti o creduloni potevano illudersi che i sindacati delle FFPP ad ordinamento civile avrebbero accettato di buon grado la condivisione del tavolo contrattuale. Chi per anni ha negoziato il rinnovo contrattuale per tutti non può certo affrontare le limitazioni di un tavolo paritetico dove altri sindacalisti (o presunti tali) non hanno gli stessi spazi di manovra – sia per le limitazioni derivanti dalle norme, sia dall’evidente inesperienza -. Sarebbe infatti troppo alto il rischio di compromettere le proprie strategie ed istanze.
In tale scenario le rivendicazioni dalle APCSM dell’esercito, per quanto condivisibili, hanno offerto una ghiotta occasione per giustificare una richiesta che difficilmente poteva essere portata avanti senza creare frizioni con i “cugini militari”.
D’altra parte se già il primo giorno di contrattazione è stato utilizzato da più di qualcuno per reclamare riguardo questioni personali mascherate da interesse collettivo e per presentare (poche) proposte pressoché impercorribili, diventa comprensibile la scelta, anzi la rivendicazione, dei sindacati civili di contrattare in separata sede, cercando di prendere le distanze da chi è ancora lontano dall’avere la necessaria cultura sindacale, come evidenzia la solita ed immancabile sudditanza tipica dello status militare nei confronti della controparte, sia essa l’amministrazione di appartenenza o, come nel caso in questione, il Governo.
Lo avevamo preannunciato che per essere sindacalisti non bastano numeri e proclami.
Pensare di poter andare a discutere un rinnovo contrattuale allo stesso modo di come vengono affrontate le stipule di convenzioni o confidando di appoggiarsi al lavoro altrui (come accaduto sinora) è pura utopia. L’assordante silenzio di chi sino a ieri invadeva il web di videomessaggi, comunicati e foto dimostra quanto dura sia stata la prima lezione.
Il punto più alto dell’attività sindacale è rappresentato dalla trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro, se non si è convinti di avere un ruolo paritetico rispetto alla controparte la contrattazione si trasformerà inevitabilmente in una negoziazione senza storia, anzi, in un’imposizione dall’altro.
Ma la pariteticità è solo il primo dei requisiti necessari per rappresentare al meglio il personale.
Dopo un primo incontro, verosimilmente traumatico, i “sindacalisti” militari ora dovranno necessariamente voltare pagina e fare i conti con un quadro normativo molto limitante oltre a prendere coscienza che non potranno sfruttare il traino dei sindacati delle FFPP ad ordinamento civile.
Vedremo quali strategie verranno messe in campo dalle APCSM per negoziare un rinnovo contrattuale che però ha a disposizione (è bene ricordarlo) solo un terzo delle risorse economiche necessarie per garantire il recupero del potere di acquisto perso in tre anni: i militari si meritano di meglio di richieste populistiche, e impercorribili o di frasi di circostanza!
Fortunatamente il contratto è ancora unico per il Comparto Sicurezza pertanto gran parte di quanto verrà deciso sarà applicato tanto alle FFPP ad ordinamento civile quanto a quelle ad ordinamento militare, altrimenti i motivi di preoccupazione sarebbero stati maggiori rispetto a quelli che comunque avvertiamo.
È terminata la stagione del celodurismo e dei piagnistei per ottenere distacchi e permessi sindacali: adesso chi è stato chiamato a contrattare per tutti deve assumersi le responsabilità che il ruolo gli impone, con le relative conseguenze.
Il prossimo incontro si terrà l’8 maggio, data in cui il Governo convocando ben tre tavoli separati (FFPP ad ordinamento civile, FFPP ad ordinamento militare e le restanti Forze Armate) ha acconsentito alle richiesta espressa nel corso del primo incontro, certificando, semmai ce ne fosse bisogno, la forza contrattuale dei sindacati veri.
Continueremo a tenervi informati.