Assomil informa
Terrorismo psicologico?

Da diversi giorni girano nelle tante chat dedicate all’argomento messaggi divenuti ormai virali riguardo il prossimo e, a quanto sembra, inevitabile cambio di nomenclatura delle Stazioni forestali in Nuclei. Sono circolati documenti (sia per intero che alcuni estratti), messaggi vocali, e tant’ altro e di conseguenza è cominciata a serpeggiare tra gli interessati confusione, oltre che malessere, tensione e preoccupazione. Ci siamo già espressi in merito al cambio di nomenclatura e siamo sempre più convinti che, in assenza di specifiche garanzie da inserire nell’atto che definirà la questione, non ci saranno i tanto paventati benefici, tutt’altro!
Sembra di ritrovarsi nella storia della rana bollita, tramite la quale il filosofo americano Noam Chomsky spiega metaforicamente la capacità dell’essere umano di adattarsi gradualmente a situazioni spiacevoli e deleterie fino al punto di non ritorno.
Curioso venire a conoscenza che qualche membro della Rappresentanza Militare nelle vesti di delegato appoggi questo cambio di nomenclatura, salvo poi opporvisi da sindacalista. Cambiare opinione a seconda dell’interlocutore è testimonianza diretta del modo di intendere il sindacato da parte di certe persone e soprattutto del loro spessore etico e morale.
Noi di ASSO.MIL siamo praticamente gli unici ad interessarci della questione, gli altri “Sindacati-arma” non si occupano infatti del mondo forestale. Prova ne è che in occasione dell’incontro con il Comandante Generale del 14 marzo scorso, quasi nessun Segretario ha parlato dei problemi della specialità Forestale. Per gli altri sindacati, i Forestali sembrano essere solo un potenziale bacino dove provare a raccogliere iscrizioni.

fesi

È oramai di dominio pubblico che quest’anno il FESI sarà più “leggero” a causa della mancanza di fondi. A quanto ci è dato sapere verranno meno circa 200 euro pro-capite, a causa della scelta di abolire l’indennità dell’effettiva presenza in servizio. In un momento storico contraddistinto da alta inflazione e uno stallo sul rinnovo contrattuale, questa non è certo una bella notizia. Ed in tutto ciò, anche quest’anno, come sempre, si preannunciano le solite discriminazioni per i Forestali, soprattutto per i comandanti di stazione. Dobbiamo ricordare, inoltre, che pare si continui a non prevedere incentivi per coloro che comandano stazioni senza rivestire il grado previsto, come avveniva invece nel CFS, dove in questi casi valeva il principio secondo il quale più basso era il grado, più alto l’incentivo. Un FESI che si preannuncia fonte di grosse lamentele se le voci che si rincorrono in merito alla ripartizione prevista verranno confermate nel documento finale. Sarebbe curioso verificare le posizioni dei singoli delegati Co.Ce.R. in merito alla proposta di riparto inviata al Ministro, ricordando che, oltre alla presenza di un delegato forestale, molti di questi sono anche segretari generali di sindacati a cui i Forestali si sono, ahinoi, iscritti.
Se davvero i sindacati militari avessero un reale potere contrattuale e se, soprattutto, i loro leader avessero davvero l’interesse di difendere i propri iscritti, senza invece dover in primo luogo tutelare la propria posizione di delegato della Rappresentanza, proposte del genere non verrebbero mai avallate ed al governo sarebbe arrivato un messaggio univoco che avrebbe rappresentato, finalmente in maniera chiara e trasparente, il disagio ed il malessere dei militari.
Di fatto i Forestali, ma in parte tutti i colleghi, non sembrano tutelati da nessuno: né sindacalmente, né in sede di Rappresentanza Militare. Del resto la cosa è logica, dato che su due tavoli diversi siedono spesso le stesse persone che cambiano faccia all’occorrenza, prima appoggiando documenti da proporre al Ministro per poi lamentarsene sui comunicati sindacali.