Rinnovo contrattuale |
In data 8 maggio si è tenuto il secondo incontro per il rinnovo contrattuale. La discussione si è svolta su tre tavoli negoziali separati, come richiesto dai sindacati delle forze di polizia ad ordinamento civile e passivamente accettato dalle APCSM, con qualcuna di queste ultime che ha espresso il proprio compiacimento per tale scelta.
Oltre alle comuni rivendicazioni per ottenere maggiori stanziamenti economici, le poche notizie diffuse dai partecipanti offrono un quadro che dovrebbe far riflettere su vari fronti.
Innanzitutto pare che le capacità negoziali e comunicative non siano delle migliori: limitarsi infatti a rivendicare più soldi, con la consapevolezza che in questa fase non potranno essere stanziati, suona alquanto strumentale e populistico ed evidenzia scarsità di idee e strategie. Anche la quasi totale assenza di informazione su quanto stia avvenendo ci preoccupa, se si considera, che sino a poco tempo fa la rete era invasa da neofiti sindacalisti impegnatissimi nella propria autocelebrazione. Ad oggi, invece, le stesse persone si limitano a centellinare scarse notizie su quello che dovrebbe essere l’argomento principe della contrattazione sindacale… Chissà, forse dovremo chiedere a “Chi l’ha visto?”.
Ma il vero problema risiede nella richiesta di alcuni sindacati delle Forze di Polizia ad ordinamento civile che, non paghi di aver ottenuto una separazione dei tavoli negoziali, hanno chiesto la divisione del Comparto Sicurezza e Difesa, di fatto reclamando un’autonomia contrattuale che, per quanto comprensibile dal loro punto di vista, indebolirà il fronte comune per le rivendicazioni di tutti i Lavoratori in divisa. Le APCSM nel frattempo stanno a guardare, passive e in attesa di decisioni di una portata tale che non pare siano in condizione di contrastare, ammesso che lo vogliano fare.
Ricordiamo che all’epoca dell’assorbimento del CFS qualcuno sostenne che il sacrificio dei forestali poteva rappresentare il giusto prezzo da pagare allo scopo di sindacalizzare in toto il mondo militare, ampliando di fatto il fronte comune delle rivendicazioni (contrattuali e non). Lo stesso qualcuno che oggi, insieme ad altri, chiede la scissione di un Comparto che pian piano si sta totalmente sindacalizzando.
Purtroppo avevamo preannunciato che questo rinnovo contrattuale avrebbe lasciato il segno, soprattutto per l’inesperienza delle neofite APCSM che, se isolate e impossibilitate a lavorare con chi i tavoli di contrattazione li frequenta da anni, difficilmente potranno portare un apporto positivo alla condizione dei militari, sempre che vogliano farlo.
Assemblee Regionali |
Prosegue l’attività di incontro ed ascolto della segreteria nazionale Assomil che partecipa ed organizza assemblee sul territorio per incontrare i Militari della specialità forestale.
Le ultime due tenutesi la settimana scorsa in Puglia e nella Marche, hanno visto una forte partecipazione dei forestali che hanno colto l’occasione per richiedere chiarimenti di varia natura in merito ad istituti contrattuali, soprattutto in ordine alla sensibile perdita del potere di acquisto delle retribuzioni.
Anche a Bari e ad Ascoli Piceno, le città in cui si sono svolte le assemblee, gli incontri con il personale hanno evidenziano come, ancora dopo più di sette anni, non siano chiare tantissime dinamiche dello status militare e quanto sia fondamentale il ruolo dei sindacati nel mondo militare, sia per una corretta e puntuale informazione, sia come canale di ascolto e di raccordo con una catena di comando che non sempre riesce ad avere un contatto diretto con i militari.