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L’avanzata del sindacalismo

Già dopo l’incontro dello scorso 14 marzo si era capito che da parte del Sig. Comandante Generale c’è una netta apertura e lungimiranza in merito al “sindacalismo” nella compagine militare. Il passo in avanti dell’Ufficio Relazioni Sindacali e Rappresentanza Militare del Comando Generale Arma dei Carabinieri che, di fatto, sta operando una sorta di informazione consuntiva (argomento ben noto a chi ha trascorsi sindacali o a chi proviene dal CFS) ne è tangibile dimostrazione.
Ma anche la politica pare voglia dare segnali in merito. Il Sig. Ministro della Difesa ha convocato tutte le APCSM iscritte all’albo per il prossimo 8 maggio, data in cui potremo cominciare a capire quali siano le reali intenzioni di un Governo che ha sempre dichiarato di essere vicino al Comparto Sicurezza e Difesa.
Nonostante i tempi di intervento saranno contingentati, auspichiamo che l’incontro riesca a far emergere le tante criticità nel fare sindacato, non ultimi i vincoli di una legge, la 46/2022, che definire obbrobriosa è quasi un complimento. Vogliamo credere che sia solo il primo passo verso un reale sindacalismo anche per i militari. Sfrutteremo l’occasione offerta per illustrare al Ministro la situazione reale di disagio di cui soffrono gli ex Forestali, al contrario di quanto invece viene strumentalmente illustrato in spot che periodicamente vengono riproposti.

Fesi

Come avevamo preannunciato nel precedente comunicato, il FESI relativo all’anno 2022 sarà più “leggero”. Lo si evince chiaramente dallo schema di ripartizione approvato dal Co.Ce.R. ed inviato al Ministro della Difesa.
La proposta, se possibile, è addirittura peggiore di quella dello scorso anno. Oltre alla conferma delle già note sperequazioni per i Forestali (soprattutto per i comandanti di Stazione) stavolta si è aggiunta una ulteriore penalizzazione per il “meteomont” remunerandolo diversamente da tutte le altre specialità. Infatti, mentre ogni altra specialità riconosciuta dal FESI viene compensata mensilmente a prescindere dallo svolgimento del servizio, solo per il meteomont la remunerazione dipenderà dall’effettivo servizio svolto. Di fatto non vengono riconosciute meritorie di indennizzo le penalizzazioni (mobilità e vincoli relativi alla specializzazione) subite da chi svolge tale attività.
Siamo pronti a scommettere che a breve ci saranno le solite levate di scudi dei sindacalisti che, in veste di delegati Co.Ce.R. hanno invece approvato la proposta senza fare alcun rilievo. Cosa non si fa, pur di accalappiare tessere anche fra i Forestali!

Costose trasferte

Abbiamo appreso che il CUFA parteciperà ad un importante evento a New York i cui alti costi sono ormai di dominio pubblico grazie all’opera di divulgazione di alcune agenzie di stampa.
Oltre a quanto già segnalato dagli amici di UNFORCED, aggiungiamo qualche piccola curiosità: pare che siano stati acquistati alcuni traduttori “meccanici” nonostante la presenza di traduttori in carne e ossa ordinati in servizio specificatamente in quella veste. Questo si deve aggiungere alle decine di migliaia di euro per corsi di inglese spesi dall’Amministrazione. A fronte di questo nuovo mirabolante acquisto, è ancora necessario movimentare così tanto personale a spese dei contribuenti? Ma soprattutto spese così rilevanti produrranno effetti reali?
Spesso la “spesa non vale l’impresa”, soprattutto se si pagano più conti per la stessa finalità.
Che la gestione economica del CUFA sia abbastanza discutibile lo abbiamo segnalato a più riprese, probabilmente all’interlocutore sbagliato. Di sicuro spese così importanti andranno ad intaccare, ancora una volta, le risorse destinate ai militari ed al loro benessere.