A carte scoperte |
Sono ormai chiari gli scenari conseguenti il cambio di nomenclatura delle Stazioni Forestali.
Il Capo di Stato Maggiore del CUFA ha esplicitato a tutti i comandanti territoriali della specialità forestale che il cambio di nomenclatura sarà propedeutico ad una manovra di riassetto completo che porterà ad una progressiva “anemizzazione” (cit.) della specialità. In pratica, verosimilmente non verranno rimpinguati i reparti per giustificarne l’accorpamento fra loro o con il Nipaaf o con altre strutture Arma.
Lo avevamo già detto in occasione dell’accorpamento dei Gruppi Forestali che le posizioni di impiego recuperate non ci risultavano distribuite in seno alla specialità e, probabilmente, avverrà la stessa cosa in occasione delle nuove assegnazioni in ogni ruolo. Nessuno si sorprenda se nella futura e prossima manovra verrà ridotto il limite del 4% della forza organica da destinarsi alla specialità forestale, oltre ad una rivisitazione (stravolgimento) delle dotazioni organiche.
La completa sparizione del presidio forestale sul territorio, per come lo intentendiamo, è di fatto iniziata. E noi, purtroppo, lo avevamo previsto.
Dispiace che nessun altro sindacato ci abbia supportato quando preannunciavamo i veri scopi di un progetto che abbiamo sempre ritenuto in contrasto con il fine di un’efficace tutela dell’ambiente e del territorio, addirittura con qualcuno che si è speso strenuamente nel doppio compito di appoggiare l’Amministrazione e tentare di smentirci. A poco sono servite le poche voci, isolate e tardive, che hanno fatto da controcoro alle nostre preoccupazioni. Ancora una volta siamo costretti a rilevare che, ASSO.MIL. a parte, nessuno ha interesse nel difendere i Forestali.
Ed un altro segnale tangibile di quanta considerazione venga riposta nella specialità è la recente nomina del relativo Capo di Stato Maggiore a Commissario Speciale per la diffusione delle rinnovabili negli edifici militari ed in quelli della difesa. Evidentemente si ritiene che la gestione delle complesse problematiche legate agli ex Forestali possa essere svolta a mezzo servizio. Questa considerazione non ci impedisce comunque di congratularci con il Generale Sirimarco per il prestigioso incarico ricevuto, nella speranza che riesca a conciliare con profitto lo svolgimento di entrambe le funzioni.
Chissà che la concomitante visita oltreoceano del Comandante del CUFA e del suo Capo di Stato Maggiore non sia stata un banco di prova per saggiare le capacità gestionali di una Grande Unità in assenza dei suoi due vertici apicali.