I SASSI NELLO STAGNO |
Il giorno 26 aprile 2022, nella sede del Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori della Polizia, dopo mesi di lavoro preliminare, molti sindacati del comparto sicurezza e difesa si sono incontrati per confrontarsi sul tristemente noto fenomeno suicidario fra gli appartenenti al comparto sicurezza e difesa. Sono state gettate la basi di un coordinamento intersindacale con lo scopo di creare una piattaforma di analisi volta a prevenire il disagio tra i lavoratori in divisa, disagio che troppo spesso sfocia tragicamente con il compiere gesti estremi.
La piattaforma si farà promotrice di proposte dirette alle amministrazioni e al Parlamento, mirate da un lato a rimuovere le condizioni che influiscono sulla pericolosità del rischio psico-sociale di cui i nostri comparti soffrono e dall’altro ad alimentare una rete di sostegno efficace e funzionale al benessere psichico. Quello appena tenutosi sarà solo il primo di una serie di incontri in cui ci auguriamo cresca il numero delle sigle partecipanti.
ASSO.MIL. ha sottolineato come siano aumentati in modo preoccupante i suicidi fra i forestali dall’avvenuto assorbimento nei Carabinieri, a riprova di un effettivo e pesante disagio che, ad oggi, oramai solo i Vertici dell’Arma si ostinano ad ignorare. E’ stato evidenziato come del fenomeno si stia finalmente iniziando a parlare, anche se non ancora in modo unitario. Noi di ASSO.MIL. siamo fortemente convinti che per raggiungere risultati significativi allo scopo di contrastare il fenomeno, sia necessario da una parte unire le informazioni e le esperienze di tutte le amministrazioni nell’ambito delle misure di welfare rivolte ai propri dipendenti, dall’altra garantire al lavoratore la vicinanza dei sindacati che rappresenta uno degli strumenti più utili alla segnalazione delle più svariate problematiche.
Ci auguriamo che quei sindacati che ancora non abbiano aderito a questa iniziativa, decidano infine di partecipare ad un progetto ambizioso. Il tema trattato è così importante che ci obbliga a metter da parte per un momento i nostri legittimi motivi di scontro…. Allo stesso modo ci auguriamo che le Amministrazioni coinvolgano appieno nella discussione chi davvero rappresenta il personale e che non si limitino invece ad organizzare eventi che sembrano destinati solo alla catena di comando, a politici e a professionisti, con il rischio che venga veicolato a tali soggetti un messaggio distorto della problematica.
ASSO.MIL. ha ribadito che chi porta una divisa non deve mai aver paura di esprimere i propri disagi che sono senz’altro peculiari se paragonati a quelli che si manifestano nel resto del mondo lavorativo. Il primo passo verso una loro soluzione percorribile è quella di parlarne.
Nel giro di due giorni sono stati organizzati tre eventi sull’argomento, sia da parte dei sindacati (quello a cui abbiamo partecipato e un altro tenuto da un sindacato confederale al proprio interno) sia da parte dall’Arma dei Carabinieri.
Tanti sassi gettati nello stagno che ci auguriamo producano le giuste onde piuttosto che rimanere isolate manifestazioni fini a stesse.
Un grazie alla “visionaria” Francesca che, superando problemi strumentalmente creati da chi purtroppo non vede oltre la punta del proprio naso, ha reso possibile l’avvio di questo progetto, facendosi anello di congiunzione fra le molte diversità che caratterizzano il nostro mondo sindacale.
FORESTALE DA MUNGERE ALLA BISOGNA |
Abbiamo avuto notizia che il Co.Ce.R., perennemente assente e silente rispetto le tante problematiche dei Carabinieri Forestali (Getra, Fesi, Indennità contrattuali, specializzazioni, ecc ecc) nonostante dell’Organismo faccia parte proprio un delegato forestale, si sia mosso per poter chiedere di coinvolgere gli operai OTI/OTD nelle attività di minuto mantenimento presso le varie strutture Arma.
Per prima cosa siamo costretti a sottolineare l’ignoranza di chi, almeno in teoria, dovrebbe rappresentare il personale. Per fortuna ci siamo noi a ricordar loro che le figure professionali in questione hanno un contratto ben definito che prevede un preciso mansionario dove non è in alcun modo previsto quanto emerso dal Co.Ce.R.. Siamo allo stesso tempo stupiti di come una richiesta del genere non sia stata stroncata sul nascere (ricordiamo che è partita da un Co.Ba.R., inoltrata da un Co.I.R. e fatta propria dal Co.Ce.R.), arrivando fino all’Ufficio Personale del CUFA che si è trovato a dover, fin troppo garbatamente, produrre una risposta giusta e condivisibile.
Insomma, ancora una volta ci si ricorda dei Forestali solo quando c’è da “mungerli”, con tanto di avallo del cocer forestale.