Almeno copiate bene!!! |
La nostra iniziativa per intentare un’azione giudiziale nei confronti del Governo sta riscuotendo un tale successo che diverse altre sigle stanno cercando di emularla, pur con delle modalità che fanno rabbrividire.
Innanzitutto dobbiamo stigmatizzare la gara al ribasso al mero scopo di attirare ricorrenti, cosa quantomeno dubbia dal punto di vista deontologico.
Proporre una quota per la partecipazione al contenzioso più bassa di chi lo ha messo in piedi (noi di Asso.Mil) senza specificare che quanto richiesto copre solo il primo grado di giudizio sembra rappresentare il perfetto remake di quanto già visto nella prima fase dei ricorsi contro la militarizzazione, quando l’apparente risparmio iniziale è costato caro a chi lo aveva scelto: l’unico studio legale che ha portato sino in fondo il contenzioso infatti è stato quello scelto da noi: ovvero quello dell’avvocato Lizza!
Ma addirittura proporre un “ricorso totalmente gratuito per impugnare l’indennità riconosciuta per la militarizzazione coatta” fa venire il dubbio che le capre non stiano solo nei greggi.
Per chi ancora non lo sapesse, specialmente per coloro ai quali piace tanto scimmiottare Asso.Mil., specifichiamo che non è possibile impugnare una decisione come quella emessa nel caso in questione, l’unica possibilità giuridica di opporsi infatti sarebbe “di merito” e chiamerebbe in causa la Grand Chambre della Corte europea, non certo i giudici italiani.
E già questo dovrebbe far capire l’incompetenza di certi sindacalisti.
Inoltre i circa cinque euro, definiti erroneamente indennizzo, altro non sono che un mero ristoro per le spese sostenute per poter adire alla Corte Europea.
Potremmo agevolmente sostenere che in “Pratica Scimmiottare Conviene” quando Scarseggiano Idee: Un Limite Molto incisivo per chi svolge attività sindacale.
In realtà quello che si sta facendo è mettere in piedi una nuova azione legale nei confronti del Governo per ottenere il giusto risarcimento per il danno subito per stessa ammissione del Governo stesso.
Forse adesso che noi lo abbiamo scritto chiaramente, le altre APCSM potranno rifare i loro volantini pubblicitari, magari cogliendo l’occasione anche per rivedere l’ordine secondo cui inserire titoli accademici, metodologia oramai desueta ma cara a chi preme ostentare.
Ognuno è giustamente libero di farsi assistere sindacalmente da chi vuole, ma con questi presupposti e intermediari sembra ci siano molte probabilità di incappare in grosse delusioni o, peggio, essere abbandonati a metà strada come già avvenuto per chi si fece attrarre all’economicità di altri contenziosi.
Sia chiaro che Asso.Mil. non vuole e non deve pubblicizzare lo studio legale Lizza, sia perché non ce ne è minimamente bisogno sia perché il mercato non sembra offrire alternative all’altezza.
Di certo non possiamo sottacere a infami scimmiottamenti di veri e propri incompetenti dopo il lungo e faticoso lavoro compiuto fin dal 2016 per costruire tutto il percorso che ci ha portato fin qui.
Affidatevi a chi volete, ma siate consapevoli che chi non riesce ad avere proprie idee e scopiazza malamente quelle altrui non potrà mai offrire garanzie adeguate in contenziosi così particolari e innovativi.