A far data dal prossimo 15 ottobre gli accessi ai luoghi di lavoro saranno consentiti ai soli possessori di green pass, come stabilito dai recenti provvedimenti normativi.
Prescindendo da ogni giudizio di merito sulle scelte governative, siamo chiamati a dover garantire condizioni paritetiche fra colleghi, siano essi vaccinati o meno, senza alimentare il già sin troppo diffuso odio sociale.
Per fare ciò dobbiamo essere in condizioni di poter garantire a tutti i militari sia il diritto al lavoro ed alla relativa giusta retribuzione, sia il diritto alla salute, sia l’esercizio della libera scelta in merito alla vaccinazione. Il tutto nel pieno rispetto della privacy dei singoli e delle disposizioni normative impartite dal Governo.
Lo scenario è tale che potrebbe diventare molto difficoltoso organizzare il servizio quotidiano e, addirittura, venire messo in discussione lo stesso servizio reso ai cittadini.
Confidando che vengano studiate soluzioni che permettano di trovare il giusto equilibrio fra i diritti di tutti e il rispetto delle norme (come peraltro avvenuto per la questione dell’accesso alle mense dove l’Arma dei Carabinieri si è distinta in positivo dalle altre Amministrazioni per la gestione della problematica), questa APCSM si rende disponibile per eventuali confronti di merito.
Si coglie l’occasione per invitare ad esercitare un’opera di sensibilizzazione verso la catena di comando che deve mantenere una posizione di neutralità sulle singole scelte dei militari per quanto riguarda la possibilità di vaccinarsi o meno, attese le numerose segnalazioni ricevute in merito.
Pur capendo che ogni problema di gestione del personale in merito al green pass verrebbe risolto con il raggiungimento del 100% dei vaccinati, non possiamo sottacere in merito a “pressioni”, più o meno esplicite subite dai non vaccinati, peraltro in contrasto con le norme sulla privacy.
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