Con nota del 6 aprile 2021 il Reparto Comando del CUFA ha regolamentato l’utilizzo dei posti auto a disposizione della Grande Unità. La predetta nota, nel ribadire che i posti sono esclusivamente riservati agli automezzi di servizio, individua con apposita piantina la specifica assegnazione dei posti disponibili nelle immediate vicinanze della Grande Unità, fissando in quale dei 18 stalli riservati ogni auto di servizio debba essere parcheggiata.
Pare che la dicitura “riservato agli automezzi di servizio” possa permettere di ricomprendere anche le auto private se utilizzate per particolari esigenze di servizio ma vorremmo evidenziare che il quotidiano doversi recare sul luogo di lavoro non può certo rientrare fra i motivi di eccezionalità.
Con il tempo la gestione dei posti auto riservati è degenerata al punto che oramai trovare un’auto in livrea posteggiata negli spazi riservati al CUFA è una rarità mentre è comunissimo, oseremmo dire consuetudine, trovare i posti occupati dalle auto private dei capiufficio. Oramai più di un parcheggio riservato ad auto in servizio di PG pare sia un parcheggio di una concessionaria al punto di trovarci posteggiate anche auto sostitutive, con tanto di sponsorizzazioni sulle fiancate.
Chissà quale pensiero potranno mai farsi i cittadini che passando osservano come spazi riservati ad auto di servizio siano occupati da auto private e, magari, notare nei pressi auto in livrea parcheggiate su marciapiedi, strisce pedonali o comunque in palese violazione del NCdS: sicuramente non è il prototipo del modello di immagine a cui ispirarsi, soprattutto in un momento storico in cui ogni privilegio, o presunto tale, diventa motivo di facile contestazione e strumentalizzazione.
Oltre all’inopportunità di assistere all’utilizzo dei predetti posti riservati a chi certo non avrebbe difficoltà a pagarsi il parcometro – l’abbonamento mensile per i posti sulle “strisce blu” costa 70 euro come ben sanno i militari e gli OTI che dignitosamente se ne fanno carico, pur con retribuzioni nettamente inferiori rispetto ad “altri” – la corsa al parcheggio riservato spesso genera motivo di imbarazzo per i militari in servizio al corpo di guardia del CUFA, oramai chiamati a fare anche da parcheggiatori, oltre a causare spiacevoli teatrini, tutt’altro che edificanti, talvolta anche con la Polizia Locale chiamata ad intervenire.
Nell’ evidenziare che la tematica è già stata oggetto di segnalazione da parte di questa APCSM (nota nr. 2021/11/11 del 25/11/2021) si confida in una regolamentazione seria che preveda la possibilità di utilizzo dei posti auto del CUFA anche per i mezzi privati solo in caso di effettiva straordinarietà, per evitare qualsivoglia motivo di imbarazzo e offrire al cittadino la corretta immagine dell’Arma dei Carabinieri.
Certi di un adeguato e proficuo interessamento alla questione, si ringrazia per l’attenzione prestata.